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Sesto Seminario CUP "Diletta Minutoli" (12 gennaio 2024)

 

 

 

M. Capasso (ed.), Hermae. Scholars and scholarship in Papyrology. V

Fabrizio Serra Editore, Pisa-Roma 2023, pp. 150, 25 tavv. b/n.

Con i seguenti contributi:

Mario Capasso, Preface; Silvio Di Cello, William Amhurst Tyssen-Amherst (1835-1909)Kent D. Clarke, Charles Lang Freer (ca. 1854-1919); Elena Esposito, Walter George Headlam (1866-1908); Rosario Pintaudi, Maurice Nahman (1868-1948); Marco Fressura, Alfred Chester Beatty (1875-1968); Giovanni Del Giudice, Arianna Giandomenico, Wilhelm Otto Crönert (1874-1942); Maria Cristina Fimiani, Christian Cornelius Jensen (1883-1940); Nicola Reggiani, Giuseppe Botti (1889-1968); Susan Fogarty, John Gavin Tait (1896-1960); Natascia Pellé, Martin Bodmer (1899-1971); Giovanni Indelli, Knut Kleve (1926-2017); Gianluca Del Mastro, Wolfgang Luppe (1931-2014); Nathan Carlig, Antonio Ricciardetto, Jean A. Straus (1945-2020); Nicola Reggiani, Isabella Andorlini (1955-2016); Gianmario Cattaneo, John W. R. Lundon (1960-2017).

 

Quinto Seminario CUP "Diletta Minutoli" (20 gennaio 2023)

Convegno "Greek Literary Papyri in Context" (Genova, 15-16 dicembre 2022)

Anche online su Zoom / Meeting ID: 886 0817 9798 / Passcode: 129618

 

 

Incontri Papirologici 2022/23, Novembre (Firenze, Istituto Papirologico 'Girolamo Vitelli')

Nuova pubblicazione del Centro di Studi Papirologici dell'Università del Salento (07/06/2022)

 

Biblioteca degli “Studi di Egittologia e di Papirologia”, collana diretta da Mario Capasso, 16.

NATASCIA PELLÉ, Le Historiae di Tucidide nel mondo antico. Ricerche bibliologiche e paleografiche.

Premessa di Mario Capasso, pp. 160, 14 grafici in bianco/nero e 32 tavole a colori e in bitono f.t., 

cm 21 x 29,5.

 

ISBN: 978-88-3315-390-2 brossura/paperback

ISBN: 978-88-3315-391-9 rilegato/hardback

ISBN: 978-88-3315-392-6 e-book

 

Fabrizio Serra Editore, Pisa-Roma.

https://www.libraweb.net

Documenti, supporti, layout. Giornata fiorentina fra epigrafia e papirologia (Firenze, Istituto Papirologico 'Girolamo Vitelli')

Venerdì, 27 maggio 2022

Scuola Estiva di Papirologia dell’Università del Salento. Edizione 2022.

Sono aperte le iscrizioni per la partecipazione all’edizione 2022 della Scuola Estiva di Papirologia dell’Università del Salento (Lecce), coordinata dal prof. Mario Capasso, che si terrà in modalità telematica (piattaforma Microsoft Teams) a partire dal 11/7/2022.

La Scuola ha come obiettivo l’approfondimento delle principali tematiche della papirologia, quali: storia della ricerca archeologica dei papiri; produzione e circolazione del libro nell’area del Mediterraneo Antico; contributo dei papiri alle Letterature Greca e Latina e alla storia delle Scritture Greca e Latina; papiri e società dell’Egitto faraonico e greco-romano; papiri ercolanesi; informatica papirologica; trascrizione di testi greci su papiro.

L’attività didattica consisterà in un ciclo intensivo di lezioni ed esercitazioni (50 ore = 2 CFU) atti ad illustrare lo stato della ricerca, i più recenti orientamenti bibliografici e le nuove metodologie relative alla Papirologia.

Sono disponibili qui il bando completo e la domanda di ammissione, che dovrà pervenire entro il 15/6/2022.

Greek Culture in Hellenistic Egypt

Mercoledì, 20 aprile 2022

Conferenze Pubbliche sull'Antico Egitto – XV Edizione (2022)

a cura del Centro di Studi Papirologici e della Cattedra di Egittologia dell’Università del Salento in collaborazione con la Delegazione di Lecce dell’Associazione Italiana di Cultura Classica

Le conferenze si terranno sulla piattaforma Google Meet (https://meet.google.com/kto-ntkr-kko)

I Giovedì Egittologici e Papirologici – Seminari di Alta Formazione XV edizione (2022)

Università del Salento

I seminari si terranno sulla piattaforma Google Meet (https://meet.google.com/kto-ntkr-kko)

Incontri Papirologici (Università di Firenze)

Martedì, 29 marzo 2022, ore 11Guido Bastianini (Università di Firenze)Alessandro Magno in India e Eraclito bandito da Efeso – una nuova edizione di P.Gen. inv. 271

Martedì, 26 aprile 2022, ore 11Fabian Reiter (Università di Bologna)Capire le tasse per ricostruire la storia economica – un case study dall’Egitto romanoEntrambi gli incontri si svolgeranno in modalità ibrida:In presenza: Università di Firenze, Plesso di via Capponi, aula 16 [per prenotarsi è necessario scrivere a francesca.maltomini@unifi.it]Online: https://unifirenze.webex.com/meet/fmaltomini

Quarto Seminario CUP "Diletta Minutoli" (14 gennaio 2022)

Il seminario si terrà online sulla piattaforma Google Meet: https://meet.google.com/tzg-jodz-qnq

Pubblicazione del romanzo 'Il dr. Cavendish e il caso dei falsi papiri' di M. Capasso

Appena pubblicato il nuovo romanzo di M. Capasso Il dr. Cavendish e il caso dei falsi papiri. Un intrigo internazionale che prende le mosse da un papiro contenente una seconda edizione della Germania di Tacito composta dallo scrittore latino. Il romanzo rivela aspetti della compravendita di papiri della metà del ‘900.

Convocazione Assemblea Generale e Consiglio Direttivo CUP 14/1/2022

Il giorno 14 gennaio 2022 alle ore 10:00 è convocata su piattaforma Teams l’Assemblea Generale della CUP con il seguente OdG:

  1. Comunicazioni del Presidente

  2. Elezione del nuovo membro della fascia degli Associati nel Consiglio Direttivo

  3. Richieste di adesione alla CUP

  4. Quote sociali

  5. Data della prossima riunione e dei prossimi Seminari “Diletta Minutoli”

  6. Varie ed eventuali

Al termine dell’Assemblea Generale si riunirà il Consiglio Direttivo con il seguente OdG:

  1. Comunicazioni del Presidente
  2. Elezione del Tesoriere
  3. Deliberazioni dell’Assemblea
  4. Varie ed eventuali

Scuola Estiva di Papirologia dell’Università del Salento. Edizione 2021.

Sono aperte le iscrizioni per la partecipazione all’edizione 2021 della Scuola Estiva di Papirologia dell’Università del Salento (Lecce), coordinata dal prof. Mario Capasso, che si terrà in modalità telematica (piattaforma Google Meet) a partire dal 12/7/2021.

La Scuola ha come obiettivo l’approfondimento delle principali tematiche della papirologia, quali: storia della ricerca archeologica dei papiri; produzione e circolazione del libro nell’area del Mediterraneo Antico; contributo dei papiri alle Letterature Greca e Latina e alla storia delle Scritture Greca e Latina; papiri e società dell’Egitto faraonico e greco-romano; papiri ercolanesi; informatica papirologica; trascrizione di testi greci su papiro.

L’attività didattica consisterà in un ciclo intensivo di lezioni ed esercitazioni (50 ore = 2 CFU) atti ad illustrare lo stato della ricerca, i più recenti orientamenti bibliografici e le nuove metodologie relative alla Papirologia.

Sono disponibili qui il bando completo e la domanda di ammissione, che dovrà pervenire entro il 21/5/2021.

Conferenze Pubbliche sull'Antico Egitto – XIV Edizione (2021)

a cura del Centro di Studi Papirologici e della Cattedra di Egittologia dell’Università del Salento in collaborazione con la Delegazione di Lecce dell’Associazione Italiana di Cultura Classica

Le conferenze si terranno sulla piattaforma Google Meet (https://meet.google.com/mkz-qmmt-edw)

I Giovedì Egittologici e Papirologici – Seminari di Alta Formazione XIV edizione (2021)

Università del Salento

I seminari si terranno sulla piattaforma Google Meet (https://meet.google.com/yde-dzhu-sgf)

Terzo Seminario CUP (15 gennaio 2021)

Ricerche in corso su papiri documentari e letterari

Abstract

Sara Marmai – L’enigma Ergasterion: un tassello mancante nello studio della raccolta (e del trasporto) del grano nell’Arsinoite sotto i Tolemei

Nel panorama dei papiri tolemaici, i cosiddetti σιτικὰ ἐργαστήρια rappresentano un interrogativo ancora non del tutto chiarito. A dispetto della frequenza dei riferimenti documentari, sono ben pochi i punti fermi che è stato possibile individuare: certo si trattava di un’istituzione pubblica connessa alla raccolta e alla gestione del grano, che con ogni probabilità non esisteva al di fuori dell’Arsinoite. Ma come si inserivano questi ἐργαστήρια nella complessa struttura del sistema fiscale del tempo? Come erano organizzati, che ruolo giocavano rispetto ai granai e perché risultano così indissolubilmente legati a quel nomos specifico? Il contributo mira a proporre una risposta a tali domande ancora aperte, partendo da una riconsiderazione delle ipotesi avanzate in passato dagli studiosi e integrandole con nuovi spunti di riflessione offerti dall’analisi delle fonti.

 

Dimitra Makri – Aspects of the economy of beer in Ptolemaic Egypt

Despite the predominance of wine culture in the country of the Nile during the Ptolemaic period, beer played also an integral role in the economic life of Egypt. A great number of documents attests to the fact that a monopoly was imposed by the State in order to regulate the production and selling of the beverage. The aim of this paper is to give a detailed insight into the organization of the production of beer and the working conditions of brewers under the rule of the Ptolemies as evidenced by the Greek papyri and ostraca. Emphasis will be placed on the examination of contracts, which, inter alia, shed light on aspects such as the cession of special licences by the State to the prospective brewers, the obligations of the latter towards the State (e. g. their commitment to present guarantors), as well as the brewers’ strict supervision by the State officials.

 

Valentina Iannace – P.Ryl. II 330: il falso Ἀφροδίσιος, una famiglia locale e Δωρίων Δωρίωνος dal γραφεῖον di Theadelphia

Edizione di P.Ryl. II 330, precedentemente presentato solo nei descripta. Il documento, contenente un prestito di denaro, è stato inserito nell’archivio di Aphrodisios figlio di Philippos sulla base della menzione di un Aphrodisios come parte mutuante. La ricostruzione del testo ivi proposta, tuttavia, appare smentire l’identificazione, attribuendo a tale personaggio un secondo nome (Kastor) non altresì attestato. Come seconda parte del contratto è invece menzionata una famiglia di Theadelphia nota da altri papiri dell’archivio amministrativo del villaggio. Al termine del documento appare la sottoscrizione dell’hypographeus del documento, Dorion figlio di Dorion: tramite la sua menzione in P.Turner 21, 29 e SB IV 7466, 25-6, Dorion può essere identificato come scriba del grapheion di Theadelphia, attivo in questo ruolo nel 131-147 d. C.

 

Claudio Vergara – Novità sul rotolo dell’opera filodemea De providentia

Tra i papiri greci della collezione ercolanese, il P.Herc. 1670 conserva gli esigui resti di un’opera nota come De providentia, generalmente attribuita a Filodemo di Gadara. Nel papiro, come rilevato da Matilde Ferrario, che per ultima ne ha curato un’edizione parziale nel 1972, si può leggere una polemica epicurea contro la teoria della provvidenza stoica. Un rinnovato esame del P.Herc. 1670 ha rivelato che il papiro conservato sotto questo numero di inventario corrisponde a un ‘midollo’, cioè la porzione più interna di un rotolo, da cui sono state separate delle ‘scorze’, porzioni più esterne del medesimo rotolo conservate, però, sotto numeri di inventario differenti. Dalla ricognizione delle scorze che ho effettuato presso l’Officina dei Papiri Ercolanesi è emerso che al midollo P.Herc. 1670 si possono associare le scorze inedite P.Herc. 1100 e 1577/1579: l’associazione di questi papiri al medesimo rotolo è suggerita dall’identità di mano, dalla somiglianza della morfologia osservabile nei pezzi superstiti e dall’affinità contenutistica. Da questa acquisizione emergono molteplici novità sul rotolo dell’opera De providentia di Filodemo. I dati materiali e bibliologici ricavabili dai diversi papiri permettono di fare luce sugli aspetti volumetrici e redazionali del rotolo originario. Da un punto di vista contenutistico, grazie all’apporto delle scorze, che restituiscono dieci nuove colonne di testo ciascuna, si può registrare un importante progresso nella conoscenza delle parti iniziali dell’opera. Anche nel midollo, l’associazione di alcuni frammenti in precedenza considerati isolati ha permesso di ricavare alcune colonne di testo complete, contribuendo in maniera significativa al riconoscimento della continuità formale e dei temi discussi nella sezione finale dell’opera.

 

Silvia Santomauro – Sulle tracce della prima tradizione manoscritta di Origene

Che Origene sia stato uno tra i più fecondi scrittori dell’antichità, ce lo testimoniano diverse fonti: prima fra tutte, la celebre Ep. 33 di Girolamo, nella quale l’autore paragona la vastissima produzione dell’Alessandrino con quelle di Varrone e Didimo. Tuttavia, poco è giunto sino a noi di questo immenso patrimonio letterario a causa non solo delle molteplici condanne che, nel corso dei secoli, hanno colpito il teologo, ma anche per le consuete dinamiche legate ai meccanismi della tradizione dei testi. Per quel che riguarda la prima circolazione delle opere di Origene, l’unico studio sistematico di cui disponiamo è un articolo curato da Kathleen McNamee nel 1973, significativamente intitolato Origen in the Papyri («CF» 27, 1973, pp. 28-53), che allora censiva ed esaminava undici testimoni a vario titolo considerati origeniani. Oggi, grazie alle banche dati elettroniche, sappiamo che i papiri in lingua greca a cui gli studiosi hanno associato il nome di Origene ammontano a venti e costituiscono per noi un importante tassello per lo studio della prima diffusione e della ricezione delle opere del teologo di alessandrino in Egitto e in altri importanti centri del mondo tardoantico. Tuttavia, solo per pochi dei papiri disponiamo di confronti testuali sicuri nella tradizione medievale: nella maggior parte dei casi, invece, siamo in presenza di testimoni che riecheggiano, per tono e stile, le opere del teologo, ma la cui paternità non può essere stabilita con certezza. Saranno, dunque, presentati e illustrati alcuni casi-studio esemplificativi dei principali problemi di carattere metodologico emersi nel corso del lavoro di Dottorato di ricerca che mira all’allestimento di un corpus dei papiri origeniani.

 

Scuola Estiva di Papirologia dell’Università del Salento. Edizione 2020.

Dal 7/9/2020 sono aperte le iscrizioni per la partecipazione all’edizione 2020 della Scuola Estiva di Papirologia dell’Università del Salento (Lecce), coordinata dal prof. Mario Capasso, che si terrà in modalità telematica (piattaforma Teams) a partire dal 12/10/2020.

La Scuola ha come obiettivo l’approfondimento delle principali tematiche della papirologia, quali: storia della ricerca archeologica dei papiri; produzione e circolazione del libro nell’area del Mediterraneo Antico; contributo dei papiri alle Letterature Greca e Latina e alla storia delle Scritture Greca e Latina; papiri e società dell’Egitto faraonico e greco-romano; papiri ercolanesi; informatica papirologica; trascrizione di testi greci su papiro.

L’attività didattica consisterà in un ciclo intensivo di lezioni ed esercitazioni (50 ore = 2 CFU) atti ad illustrare lo stato della ricerca, i più recenti orientamenti bibliografici e le nuove metodologie relative alla Papirologia.

Sono disponibili qui il bando completo e la domanda di ammissione, che dovrà pervenire entro il 29/9/2020.

 

Qui sotto, gli abstracts degli interventi presentati in occasione del Secondo Seminario CUP, tenutosi a Firenze il 13 dicembre 2019.

 

Marzia D’Angelo – Una nuova opera teologica di Filodemo nel PHerc. 89/1301/1383 ricongiunto

Il PHerc. 89/1383 è un rotolo della collezione ercolanese che, nel corso dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., si fratturò all’incirca a metà della sua altezza. La parte superiore e quella inferiore furono ritrovate e aperte nel corso dell’Ottocento in maniera distinta, pertanto sono catalogate sotto due diversi numeri di inventario: il PHerc. 89 conserva la parte superiore, il PHerc. 1383 quella inferiore. Il ricongiungimento delle due parti è stato proposto per la prima volta da Gianluca Del Mastro nel 2017. Recentemente, nel corso delle mie ricerche sul rotolo, ho potuto rintracciare le porzioni più esterne (scorze) della parte inferiore in un terzo numero di inventario, il PHerc. 1301. Esso contiene 24 scorze inedite conservate in due cornici, aperte nel 1869 tramite sollevamento.

L’attribuzione del PHerc. 1301 al PHerc. 89/1383 è confortata da dati paleografici, bibliologici e contenutistici. I papiri sono vergati dalla stessa mano e presentano una morfologia simile: in particolare, nelle scorze del PHerc. 1301 si osserva lo stesso danno solidale, corrispondente a una piegatura in forma triangolare, che si ripete in tutte le volute della parte inferiore del rotolo.

Il rotolo così ricongiunto trasmette una nuova opera teologica di Filodemo di Gadara, il cui titolo è conservato solo parzialmente. I tre papiri in cui il trattato sopravvive sono inediti e non sono mai stati oggetto di uno studio sistematico a causa del loro cattivo stato di conservazione e del grave disordine stratigrafico che li caratterizza. Per queste ragioni, la lettura autoptica al microscopio e la ricostruzione bibliologica del volumen si configurano come operazioni necessarie in vista di un’edizione complessiva dell’opera. In particolare, il ripristino virtuale di sovrapposti e sottoposti in una maquette digitale del volumen offre un notevole contributo al recupero di molte colonne del trattato, che rivela importanti punti di contatto con le altre opere sugli dèi della biblioteca ercolanese.

 

Mariacristina Fimiani – Riflessioni sulle parti iniziali del IV libro della Retorica filodemea

Una delle acquisizioni più importanti della papirologia ercolanese più recente è l’importanza di ricollegare le “scorze” con i “midolli”. Questi ultimi sono le parti finali dei rotoli originari, quelle interne, meglio e più estesamente conservate, su cui sin dal ‘700 si è concentrata l’attenzione degli studiosi; le scorze, invece, sono le parti iniziali, più esterne, quelle che durante lo svolgimento dei rotoli carbonizzati si sono staccate con maggiore difficoltà e in pezzi più piccoli, di conseguenza ritenuti meno interessanti.

All’epoca dello svolgimento midolli e scorze furono catalogati sotto numeri di inventario diversi, facendo sì che col tempo si perdesse cognizione della loro comune appartenenza ad un medesimo rotolo originario. Negli ultimi decenni si è compreso che non è più possibile concentrarsi sui soli midolli, ma che bisogna innanzitutto individuare i pezzi che vi si ricollegano, e poi ricollocarli, virtualmente, all’interno del volumen. Così, con una visione più completa, è possibile meglio comprendere e approfondire le questioni discusse, molto spesso ciclicamente riprese nel corso della trattazione di un dato argomento.

È in quest’ottica che ho esplorato il PHerc. 241, una parte iniziale del PHerc. 1673/1007, il rotolo contenente una redazione non definitiva dell’intero IV libro della Retorica di Filodemo di Gadara.

Il papiro, molto malridotto, non è stato mai studiato prima, ed è per questo che nel corso del mio intervento ho inteso mostrare qualche risultato di particolare interesse ricavato dalla lettura del testo.

 

Lorenzo Sardone – Copisti antichi tra rotoli e codici demostenici

Un rinnovato esame di alcuni testimoni demostenici rivela interessanti novità paleografiche, bibliologiche e codicologiche. Si sono presi in esame: PSI XIV 1395, frammento di codice papiraceo (cm 7,8 x 9,5), che riporta i §§ 27-28, 35-40 dell’orazione Sulla Corona; PSI Congr.XVII 13, frammento di rotolo (cm 6,2 x 14,8), su cui si leggono i §§ 251-254 dell’orazione Sulla Corrotta Ambasceria; P.Oxy. LXVII 4569, un «single-quire codex» papiraceo, riedito a seguito del ricongiungimento dei frammenti oxoniensi con P.Lond.Lit. 126, che riporta i §§ 1-7, 9-13, 208-222, 309-310, 314-315 dell’orazione Sulla Corrotta Ambasceria. La provenienza da Ossirinco, certa per due testimoni, rimane probabile per PSI Congr.XVII 13. I tre libri sembrano essere stati scritti dalla medesima mano, che impiega una maiuscola libraria dal ductus agile, riferibile al III sec. d.C. Tale identificazione, se corretta, può avere implicazioni interessanti: nell’area dell’Ossirinchite, nel III secolo d.C., un medesimo scriba ha fatto uso di supporti librari diversi. Questo rappresenta una riprova della lunga coesistenza del rotolo con il codice, prima che quest’ultimo prendesse il sopravvento. L’analisi proposta è completata dal riesame di un quarto reperto: la mano descritta per i tre papiri demostenici potrebbe essere la medesima che ha copiato PSI XIV 1382, un frammento di rotolo che riporta sul recto i versi 415-428 del XVI libro dell’Odissea . Se il confronto è corretto, lo scriba – non presente tra quelli già identificati da Johnson – oltre a usare supporti differenti, sarebbe responsabile della copia di diversi autori classici.